MADONNE E MESSERI, di grazia, andate altrove...



Confesso di aver pensato che a Gubbio la gente è davvero strana.
Dopo aver scelto Gubbio come meta per la gita di pasquetta,
e dopo aver consultato la Bibbia dell'alimentazione fuori casa,
ho iniziato a chiamare i ristoranti che più mi ispiravano.
Tre su tre mi hanno confermato che non prendevano prenotazioni.
Mah...
Ho dovuto tenere a bada l'ansia e sperare che,
andando a pranzo allo scoccare del mezzogiorno,
forse anche gli sglutinati sarebbero riusciti a mangiare qualcosa.
E così è stato, al dodicesimo rintocco, abbiamo constatato che
MADONNE E MESSERI (Via XX Settembre 10, Gubbio)
era il più vicino e siamo prontamente entrati.
Abbiamo chiesto un tavolo per otto e contestualmente 
ho chiesto se per il senza glutine ci fosse un menù dedicato.
Un giovane messere (forse troppo giovane)
mi dice che senza glutine possono preparare
la carne, qualche primo, qualche salume e qualche bruschetta.
Decisamente troppi qualche per non avere più che qualche perplessità.
L'occhio della principessa cade subito, inevitabilmente, 
sulle tante pizze che il menù vanta (anche a pranzo).
Ma ahimè tra i tanti qualche elencati poc'anzi la pizza non c'era,
e quindi ci rassegniamo al fatto che non ci sia pizza senza glutine.
I nani (sglutinati e non) vorrebbero ripiegare su salsiccia e patatine fritte.
Chiedo se, di grazia, è possibile avere il tutto in versione sglutinata.
Una graziosa e (molto) giovane madonna mi sorride
e mi conferma che SI questo è possibile.
E sia!
Salvo tornare indietro dopo qualche minuto,
per comunicarci la triste novella:
le patatine non sono senza glutine.
Velocemente, prima ancora che gli occhi di qualche principessa 
possano riempirsi di lacrime, impugno il borsello, attraverso la strada,
e torno vittoriosa dal bar di fronte con delle patatine confezionate,
giusto per non lasciare gli sglutinati a bocca asciutta.
Le salsicce sono arrivate subito, ed erano buonissime,
così come gli antipasti.
Sorvolerò sul fatto che i primi piatti siano arrivati esattamente
dopo un'ora che avevamo finito di mangiare gli antipasti 
(e dopo aver reclamato per ben due volte)
e soprassederò anche sul fatto che gli strangozzi ai porcini,
da me ordinati, erano esattamente degli strangozzi
in brodo, dove anche i porcini si erano lessati.
Tutto questo non è affatto pertinente con la mia critica.
Il punto è:
come si può lasciare un locale così affollato da turisti
in mano a giovini madonne e messeri così digiuni e così poco 
sensibili nei confronti di un tema che ahimè,
per il lavoro che hanno scelto o che loro malgrado sono costretti a fare,
dovrebbero invece conoscere a menadito?


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